come aiutare una persona che soffre di disturbi alimentari

Perché vivere all’estero può contribuire allo sviluppo di disturbi alimentari

Intro

Trasferirsi all’estero, che sia per studio, lavoro o esplorazione, è un’esperienza stimolante ma complessa, che comporta numerosi cambiamenti nella vita quotidiana. Uno dei rischi spesso sottovalutati è l’impatto di questa esperienza sulla salute mentale e, in particolare, sull’alimentazione. In nuovi ambienti culturali, dove cibo e immagine corporea hanno significati specifici, le persone possono sviluppare o peggiorare disturbi alimentari come anoressia o binge eating.

Il ruolo delle pressioni culturali

Quando ci si trasferisce in una cultura diversa, ci si confronta inevitabilmente con nuovi standard di bellezza e aspettative sociali. Questi ideali possono risultare molto diversi da quelli a cui si è abituati, creando ansia e pressione per adattarsi. In paesi dove la magrezza è esaltata, molti possono sentirsi spinti a cambiare il proprio corpo per sentirsi accettati, sviluppando una relazione negativa con il cibo. L’impatto di questi “ideali di magrezza” aumenta il rischio di disturbi alimentari, soprattutto in coloro che già lottano con bassa autostima o problemi di immagine corporea.

Può anche succedere che la lontananza dai tuoi comfort food crei dei disagi.

Inoltre, l’accessibilità a quei cibi “di casa” verrà eccessivamente ridotta vivendo fuori.

Per non parlare per tutte quelle frane, che come, non sono mai state abituate a cucinare.

Scoprire che le tagliatelle col cignghiale della nonna sono solo un miraggio ormai e che sei costretta reinventare nuovi piatti con ingredienti locali può avere un impatto fortissimo sulla tua salute mentale.

 

Isolamento e solitudine

Un altro fattore chiave che contribuisce allo sviluppo di disturbi alimentari all’estero è il senso di isolamento. Lontano da amici e famiglia, le persone possono sentirsi sole e stressate, rendendo difficile trovare il sostegno necessario. In questo contesto, il cibo può diventare un mezzo di conforto o un modo per prendere il controllo su una situazione percepita come imprevedibile. Questo tipo di comportamento è particolarmente comune nelle persone che soffrono di disturbi come il binge eating, dove l’alimentazione diventa una risposta all’ansia e alla solitudine.

 

Difficoltà linguistiche e sociali

Le difficoltà linguistiche rappresentano un ostacolo significativo. La sfida di comunicare in una lingua straniera può aumentare lo stress e portare a evitare situazioni sociali, tra cui pranzi e cene con altre persone. L’isolamento sociale e l’auto-imposizione di restrizioni alimentari possono trasformarsi in abitudini pericolose. 

 

Cambiamenti nella dieta e disponibilità dei cibi

L’adattamento ai cibi locali può influenzare le abitudini alimentari in modo inaspettato. Alcuni ingredienti potrebbero non essere disponibili, e la difficoltà nel trovare cibi familiari può indurre una maggiore rigidità od ossessività nei confronti dell’alimentazione. In molti casi, le persone sviluppano un “disturbo da evitamento” per il quale rifiutano di mangiare cibi che considerano estranei o pericolosi, aumentando il rischio di malnutrizione.

 

Come affrontare questi rischi

Affrontare queste sfide richiede consapevolezza e supporto. È importante riconoscere i segnali di allarme di un disturbo alimentare, come la perdita di peso eccessiva, il controllo rigido del cibo e l’ansia legata all’immagine corporea. Cercare sostegno da organizzazioni locali o internazionali e parlare con amici o professionisti può fare una differenza significativa. Prendere tempo per comprendere e accettare la cultura locale senza la pressione di cambiare sé stessi può ridurre il rischio di sviluppare un disturbo alimentare.

 

Tirando le Somme…

Vivere all’estero è una delle esperienze più arricchenti, ma può anche mettere alla prova la salute mentale e il rapporto con il cibo. Essere consapevoli dei rischi e avere strategie per affrontare queste sfide è essenziale per godersi al meglio l’esperienza, mantenendo il benessere fisico e mentale.

 

La cassetta degli attrezzi di Spazio Lunare

Rispetto a questo tema vi consiglio di seguire Luna Pagnin, una biologa (quasi) nutrizionista e Personal Trainer, esattamente come lei stessa si definisce.

Luna, o spaziolunare su Instagram, è una ragazza che con una delicatezza estrema aiuta gli altri ad affrontare la lotta contro i disturbi alimentari.

Vi consiglio di leggere il suo libro abbuffamore, la storia di qualcuno che ha vinto la guerra contro l’anoressia e la bulimia.

Luna Pagnin lancia una vera e propria “campagna di speranza” per chi sente che di speranza non ce ne sia più.

Questo libro sottolinea la solitudine di chi soffre, l’allontanamento dalla famiglia e dagli amici per colpa della malattia.

E ancora, l’importanza di non identificarsi con la malattia stessa, poiché è cruciale distinguere tra ciò che siamo e ciò che affrontiamo. Infatti, dovremmo separare la nostra essenza da ciò che abbiamo subito o sofferto. Questa filosofia, attorno alla quale ruota l’intera trama del libro, ci insegna che nessuno di noi è il trauma o il disturbo stesso. Al contrario, siamo il risultato delle sfide che siamo stati in grado di superare e dell’insieme si persone che ci hanno sostenuto lungo il cammino.

Vi invito a entrare in contatto con il sensibile mondo di Luna,  che con pochi secondi di reel, ti infonderà fiducia nei momenti più bui, offrendoti un conforto e una serenità che dureranno a lungo.

Ambra


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